Organico | Soli (soprano, tenore, baritono, basso), coro e orchestra (archi, flauti, clarinetti, oboi, fagotti, corni, trombe, timpani) - Continuo (cembalo e violoncello) nei recitativi |
Trama | La storia è giocata su una serie di equivoci amorosi, sospetti, incontri clandestini e fughe. Il Conte d'Almaviva è invaghito di Susanna, promessa sposa di Figaro, e vorrebbe esercitare su di lei l'antico jus primae noctis, ma al tempo stesso è estremamente geloso della moglie, la contessa Rosina. Per sventare i suoi progetti, Figaro, Susanna e la Contessa cercano di trarre in inganno il Conte, ma questi, a sua volta, trova aiuto nel maestro di cappella don Basilio, nella governante Marcellina e in Don Bartolo. A fare le spese della gelosia del Conte è il giovane paggio Cherubino, che corteggia tutte le donne del castello e viene perciò spedito alla "gloria militar": anch'egli chiede soccorso a Figaro e alla Contessa per evitare di partire.
Marcellina e Don Bartolo, inizialmente intenzionati a far fallire le nozze di Figaro con Susanna (addirittura Marcellina vorrebbe sposare Figaro al posto di quest'ultima), scoprono che Figaro è loro figlio e passano dalla sua parte nella "battaglia" contro il Conte.
Giunge la notte risolutiva: il Conte incontra nel giardino la Contessa travestita e, scambiandola per Susanna, la colma di promesse amorose; a sua volta Susanna, nei panni della Contessa, viene avvicinata da Figaro, il quale però la riconosce, ma finge comunque di corteggiarla. Quando il Conte scopre la scena, chiama gente per strappare la Contessa dalle braccia di Figaro, la burla viene alla luce. Il Conte implora il perdono di sua moglie e le nozze di Figaro possono finalmente celebrarsi. |
Note | L'opera, nata senza alcuna commissione ufficiale e ispirata alla commedia Le mariage de Figaro di Beaumarchais, rappresenta il punto più alto mai raggiunto nel campo dell'opera buffa. Con la sua impareggiabile maestria, Mozart riesce a trasformare la comedia francese "da intrigo di caratteri a vicenda di sentimenti, da satira d'un ambiente di grandigia signorile a commedia di costume, da scintillante ma arida prosa dialogica a tenera, appassionata poesia di passioni e d'affetti, in una temperie costante d'incantevole lirismo" (Del Fabbro).
Locandina della prima rappresentazione dell'opera.
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L'opera, rappresentata per la prima volta a Vienna il 1° maggio 1786, ebbe un'accoglienza assai calorosa: quasi tutti gli episodi musicali vennero fatti replicare, cosicché lo spettacolo durò il doppio del normale. A Praga, dove l'opera venne portata alla fine dell'anno, fu un vero trionfo: "il motivo di Figaro risuonava nelle strade, nei giardini, dappertutto; persino l'arpista dovette attaccare Non più andrai per farsi ascoltare!" (Niemtschek).
"Ci sarà qualcuno che riuscirà a fondere, con pari abilità, il movimento con l'immobilità? gli avvenimenti che passano e i caratteri che rimangono? le forme libere e le forme fisse? Non troviamo né una nota in più né una in meno; e nessuna di queste note sembra voluta. [...] Mozart qui ci dà l'ultima parola dell'arte classica" (Ghéon).
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